Grazie a…

Alexander Eichmüller, dell’Istituto di Medien und Theaterwissenschaft della Friedrich-Alexander-Universität per aver messo a disposizione lo studio di registrazione e l’impianto, nonché per i consigli tecnici.

Christian Hagen, per la consulenza e il supporto tecnico durante l’incontro con alcuni dei testimoni.

Hubert Hohlbein e Joachim Neumann, per quello che hanno fatto e per la passione con cui me lo hanno raccontato.

Michael Baade perché ancora oggi, parlandone con me a decenni di distanza, è riuscito a dare profondità ad Egon Schultz, suo amico del cuore.

Bodo Müller, per aver chiuso questa storia e per avermene svelato i dettagli.

… gli studenti e le studentesse che hanno sentito per primi questa storia a lezione, per gli sguardi curiosi, arrabbiati e commossi che avevate in classe: sono stati un motore importante di questo cammino.

Claudio C., Claudio M. e Fabio, con cui camminio da una vita e che hanno sopportato che questa storia monopolizzasse un po’ il nostro viaggio a Berlino.

Manu, Marco, Maria, Nik e Tati, per l’ascolto e il feedback prezioso sui primi passi di questo viaggio.

Pablo Trincia, per una lunga telefonata in cui mi ha spiegato cosa non perdere di vista. Se non ci sono riuscito, è colpa mia.

… i miei colleghi e le mie colleghe, che hanno sempre sopperito con un sorriso sincero alle mie mancanze e assenze.

Tommaso e Matilde, per la voce.

Matilde, per le critiche, i suggerimenti, la sincerità, la montagna di ore di lavoro e le musiche. Non riuscirò mai a sdebitarmi.

Eva, che mi ha regalato con infinita pazienza il tempo per questo progetto e ancora mi sopporta.

Samuel, a cui è mancato a volte un papà per giocare. Questa storia è per te: che ti sia maestra nella vita che hai davanti.